Unione Sportiva Braccagni tra passato e presente

a cura di Giuseppe Iacopini e Carlo Vellutini

 

 

 

Edizione Sentinella del Braccagni 1998

 

 

 

1991-'92: il Braccagni torna in Terza con una squadra giovane e le premesse fanno ben sperare

 

L'anno seguente - stagione 1991\'92- i dirigenti decisero di presentarsi ai nastri di partenza del campionato di Terza categoria con la squadra che aveva disputato il precedente campionato Juniores. In aggiunta  si  registrarono i rientri di Fabio Tavarnesi ed Eliseo Polverelli (reduci dalle stagioni di Seconda e protagonisti della promozione della precedente stagione), Alessandro Massellucci (proveniente dal Follonica), Luca Bennati (dal settore giovanile della Nuova Grosseto) e dell'allenatore-giocatore Alessandro Pieraccini (che rientrava in gialloverde dopo numerose stagioni trascorse in squadre di categoria superiore). Accanto a questi si aggiunsero altri  giocatori  locali, soprattutto della zona, che decisero di aggregarsi alla squadra, dando il proprio contributo nel torneo (vedi Gualtiero Rosini e Maurizio Todini).

Quale presidente fu nominato Aleandro Berretti, legato ad alcuni successi del passato, a dimostrazione della volontà di ricostruire, nel breve termine, una squadra competitiva.

Il primo anno di Terza fu positivo, considerando anche la giovane età media della squadra. Ricordando anche che quello del 1991-'92 è stato considerato il torneo di Terza qualitativamente migliore delle ultime stagioni, con squadre come il Paganico ed il Monterotondo che, nella stagione successiva e con pochi ritocchi, centrarono la promozione in Prima, l'undici locale espresse un buon calcio senza timori reverenziali verso alcun avversario. La squadra di Alessandro Pieraccini fu indicata quale una delle sorprese della stagione e fu elogiata da numerosi allenatori. Indimenticabile la gara interna contro il Paganico (vero dominatore del torneo) pareggiata per 1-1 in nove contro dieci, dopo una gara tiratissima che richiamò al campo sportivo numerosi appassionati.

  

 1992-'93: si punta ai vertici del torneo...al termine saremo penultimi

  

La stagione 1992-'93 è stata in assoluto la più difficile. Fu confermata la squadra della precedente stagione (che subì la perdita più "grave" con il trasferimento del portiere Alessandro Massellucci al Roccatederighi), con l'acquisto di Roberto Vergari (che aveva militato nel Braccagni in Seconda), la conferma di Marco Allegro (un attaccante che inserito nelle ultime giornate del torneo precedente aveva destato buona impressione) l'obiettivo era quello di disputare un campionato da protagonisti.

Il risultato finale fu opposto: la sfortuna, le numerose squalifiche, qualche errore determinante dei portieri, portò il Braccagni a terminare il campionato con 18 punti in classifica, al penultimo posto, seguito solo dal Boccheggiano.

Le cose non andarono meglio a livello societario dove la mancanza di risultati ed alcune incomprensioni portarono il direttore sportivo Mauro Mangiavacchi a dimettersi dopo poche giornate (rientrerà due anni dopo e sarà uno dei dirigenti protagonisti della promozione).

  

1993-'94: dopo due difficili assemblee la società evita di scomparire.  Mediocre il campionato della squadra

  

Al termine della stagione 1992-'93 il Braccagni attraversa uno dei momenti più difficili della propria storia. Nel luglio 1992 sarà tenuta l'annuale assemblea dell'Us con molti sportivi presenti. Numerosi furono anche i dirigenti che rassegnarono le dimissioni, tra i quali il presidente Aleandro Berretti, mentre il solo Marco Berretti decise di far parte del Consiglio. L'esiguo numero di consiglieri  non dava la possibilità al sodalizio di proseguire la propria attività tanto che fu deciso di aggiornare l'assemblea alla settimana seguente per verificare se vi fosse stato qualche sportivo disponibile ad entrare nel consiglio, altrimenti la società sarebbe scomparsa.

I numerosi appelli rivolti agli sportivi nel corso della settimana ebbero il proprio effetto. Oltre a Marco Berretti entrarono in società alcuni soggetti apparentemente lontani dal mondo del calcio, ma poi rivelatisi importanti. Tra questi Salvatore Greco, che assunse la carica di presidente,  e, per la prima volta, entrano a fanno il loro ingresso in società due rappresentanti  femminili: Nadia Rossi ed Elena Caselli, che avranno un ruolo determinante nella rinascita del settore giovanile (va precisato che un invito al mondo femminile, affinché si avvicinasse al calcio, fu rivolto, nella prima delle due assemblee, da Claudio Cappuccini, allora presidente della Circoscrizione).

Per quanto concerne la prima squadra fu tentato un rafforzamento in quei ruoli che, nella stagione precedente, erano apparsi più vulnerabili. In difesa fu inserito Antonio Cazziolato, giocatore con una buona esperienza anche in categorie superiori, mentre per il settore offensivo fu ingaggiato Piero Bigoni, punta molto valida protagonista della promozione del Batignano in Prima categoria. Il Braccagni fu inserito nel girone A nel quale, oltre le due squadre pisane,  figuravano due elbane. Le potenzialità della squadra, soprattutto nel precampionato, apparvero elevate, ma nel corso della stagione le aspettative dei tifosi furono smentite. Nonostante qualche buona prova, infatti, la squadra gialloverde terminò il campionato al quartultimo posto. A parte qualche sfortunata prestazione sul  risultato negativo, come nell'anno precedente, influirono alcune decisioni arbitrali certamente discutibili.

La stagione 1993-'94 è forse quella in cui la dirigenza apparve più lontana alla squadra, tanto che nell'ultima giornata di campionato nessun dirigente seguì la formazione sul terreno di Larderello contro il Valdicecina, gara in cui, per la mancanza di portieri, Eliseo Polverelli fu schierato in porta subendo il gol dell'1-1 finale solo in "zona Cesarini".

  

1994-'95: la società si iscrive al campionato in extremis. Il risultato finale della prima squadra non migliora  

  

L'allontanamento di molti dirigenti dalla squadra si notò nel corso dell'estate quando alcuni membri "storici" del sodalizio, tra i quali Eraldo Rossi, Alberto Tavarnesi ed Oreste Nocciolini, decisero di lasciare la carica. Solo allo scadere dei termini per l'iscrizione al campionato la società riuscì a riorganizzarsi confermando Salvatore Greco alla presidenza e Marco Berretti quale direttore sportivo. Fondamentali furono l'ingresso di alcuni sportivi di Braccagni tra i quali spiccavano Lamberto Martini e Roberto Balestri. L'obiettivo primario della nuova società, che nel giro di due anni fu completamente rinnovata rispetto gli anni precedenti, fu quello di risanare il bilancio su cui pesava ancora il deficit accumulato negli anni precedenti. L'obiettivo fu centrato tanto che al termine della stagione tutto il debito fu estinto. A livello societario, però, molto mutò ancora in quanto ad inizio ottobre Marco Berretti, assieme al padre Aleandro, persero la vita in un incidente stradale. La perdita di Marco rappresentò un duro colpo per la società considerando che era tra i dirigenti maggiormente attivi e tra i più entusiasti. Nel mese di novembre si registrarono due rientri importanti a livello dirigenziale: quello di Mauro Mangiavacchi e di Moreno Venturi. Nel corso del girone di ritorno si registrò qualche turbolenza nel consiglio, che condusse Lamberto Martini  a lasciare la dirigenza, dopo pochi mesi dal proprio ingresso avvenuto in un momento delicato per il sodalizio che rischiava di scomparire.

A livello tecnico la stagione si aprì con un nuovo allenatore. Al posto di Alessandro Pieraccini fu ingaggiato Sandro Piacentini, trainer già noto agli sportivi locali in quanto aveva guidato la squadra in Seconda categoria. Si registrarono diverse novità a livello di giocatori (con diversi innesti in corsa,  ma anche diversi abbandoni importanti come quelli di Roberto Vergari ed Antonio Cazziolato), tanto che la rosa ammontava ad oltre trenta giocatori. Piacentini tentò anche nuove soluzioni, tanto che Adriano Galli e Sergio Vellutini, fino alla stagione precedente stopper e libero della squadra, diventarono le punte titolari. In questa stagione anche Pietro Pimpinelli, in concomitanza con il servizio di leva, disputò qualche gara in maglia gialloverde realizzando 4 reti.

Nonostante qualche buona prestazione il Braccagni non andò oltre il terz'ultimo posto finale.

  

1995-'96: è la stagione del rilancio. Vengono raggiunti i playoff, ma la fortuna non assiste il Braccagni

 

La stagione 1995-'96 è stata quella del rilancio definitivo della squadra gialloverde. Sulla panchina fu confermato Sandro Piacentini che, nel corso dell'estate, si mosse con determinazione assieme ai dirigenti per costruire una squadra competitiva, considerando anche che facevano la prima apparizione i playoff, veri e propri spareggi promozione che opponevano le squadre classificate dal 2° al 5° posto.

A livello societario si registrò il ritorno di Carlo Soldati e l'ingresso di Mauro Cerretani (personaggio noto del calcio locale con un passato importante di allenatore) nonché quello  di Viliano Talluri.

Tra i nuovi arrivati va segnalato l'ingaggio di Alessandro Palarchi (uno dei bomber più prolifici schierati nelle ultime stagioni, con 41 reti in tre campionati), quello del portiere Leonardo Pollini oltre che di Marco Tassi (elemento importante del centrocampo per due stagioni) e, a novembre,  il ritorno di Carnesecchi, che già aveva vestito la maglia del Braccagni in Seconda categoria.

Il servizio militare  restituì inoltre un Simone Angelini rigenerato che iniziò a risultare determinante realizzando reti spesso decisive (saranno 15 al termine della stagione e 38 negli ultimi tre anni).

La squadra ebbe una buona partenza, tanto che, dopo qualche giornata, si ritrovò in vetta alla graduatoria, ma ciò durò poco in quanto l'undici gialloverde iniziò ad offrire prove altalenanti. Nonostante tutto  la formazione locale restava sempre legata al "treno playoff".

Al termine del girone si registrò il cambio di allenatore. Gravi motivi familiari, infatti, impedirono a Sandro Piacentini di proseguire il proprio lavoro. In sostituzione fu chiamato Massimo Cherubini, trainer di grande esperienza anche in categorie superiori, con un trascorso di giocatore in serie A, oltre che essere stato una bandiera del Grosseto.

Il nuovo mister appena preso contatto con la squadra si rese conto di quali fossero i limiti che ne precludevano l'accesso a risultati significativi: una non perfetta tenuta nell'arco dei 90' ed una scarsa attitudine a lottare ai vertici della classifica.

Dopo una quindicina di giorni la "cura Cherubini" dette i propri frutti ed i giocatori apparvero rigenerati, tanto che furono in grado di compiere un importante recupero in graduatoria, che gli consentì di agganciare i playoff quale quarta squadra in classifica.

Proprio negli spareggi, però, la fortuna  "girò" le spalle al team locale. In semifinale, contro il Buriano, nonostante due gare giocate all'attacco il Braccagni fu eliminato perdendo 2-0 in casa ed 1-0 a Buriano. Quella 1995-'96 restava comunque una stagione positiva in cui gli sportivi ebbero la conferma che il  Braccagni, di lì a poco, avrebbe potuto compiere il salto di qualità da tempo atteso.

  

1996-'97: i playoff sfuggono di poco, ma c'è la consolazione del successo nel Torneo Primavera

 

 La stagione successiva condusse a poche novità a livello dirigenziale. Si registrarono due nomi nuovi, cioè quello  di Mario Iacobucci e di Alfredo Biancucci, con l'uscita dal sodalizio di Carlo Soldati e di Moreno Venturi.

Alla guida della "prima" squadra fu confermato Massimo Cherubini. La campagna acquisti non fu eclatante, si registrarono, infatti, gli arrivi di Fabrizio Pocci, Daniele Battistini, Gianni Falciani, Alberto Ferrari e Riccardo Monaci, ma si dovette rinunciare ad elementi quali Adriano Galli, Carnesecchi, Leonardo Pollini (infortunatosi alla terza di campionato) e, da dicembre, mancò anche Sergio Vellutini partito per il servizio di leva.

Nonostante tutto i playoff apparivano alla portata del Braccagni. Una  "tegola", però, era pronta a cadere in casa gialloverde. A novembre, infatti, per problemi familiari Massimo Cherubini dovette dimettersi da allenatore. Per quattro giornate la squadra fu condotta da Mauro Cerretani (allora segretario della società), che fu poi avvicendato da Massimo Zanobi (pochi giorni dopo Mauro Cerretani si dimise dal consiglio dell'Us). Qualche sbandamento dovuto agli improvvisi cambi di allenatore fece perdere punti preziosi alla squadra che fu costretta a rincorre i playoff per tutto il girone di ritorno. Quando questi, a tre giornate dalla fine, sembravano raggiunti, la sconfitta patita al 92' con il Massa Marittima, precluse al Braccagni l'accesso agli spareggi. La formazione dimostrò di non essere da meno delle squadre che avevano avuto accesso ai playoff vincendo, senza troppe remore, il successivo Torneo Primavera, che opponeva le squadre classificatesi tra il 6° ed il 9° posto.

La stagione 1996-'97 è stata importante, però, non solo per la prima squadra, ma anche per aver sancito il rilancio del settore giovanile. Dopo alcuni anni, infatti, è stata riallestita una squadra nel torneo Giovanissimi, andando ad affiancarsi a quelle partecipanti ai Pulcini ed agli Esordienti, nonché la fondamentale Scuola Calcio rilanciata nella stagione precedente. A sancire il buon operare del Braccagni in tale settore giunse, a fine stagione, l'indicazione, da parte del comitato provinciale Figc, della compagine Giovanissimi del Braccagni quale rappresentante della provincia di Grosseto nel torneo di Eboli, che raggruppava oltre sessanta società di tutta Italia e nel quale  i portacolori locali affrontarono i pari quota della Salernitana senza sfigurare.