Unione Sportiva Braccagni tra passato e presente

a cura di Giuseppe Iacopini e Carlo Vellutini

 

 

 

Edizione Sentinella del Braccagni 1998

 

 

 

RISORGEREMO... PAROLA DI PRESIDENTE

di Aleandro Berretti

 

Tratto da La Sentinella del Marzo 1992

 

Prima un breve prologo.

Era la fine degli anni '60 e l'U.S. Braccagni s'impose alla grande al torneo estivo di Ribolla e nell'anno seguente ottenne la promozione in 2' categoria. Tutto questo con giocatori di Braccagni.

Dopo venti anni di alti e bassi, il consiglio dell'U.S. a seguito dell'ultima retrocessione, prese la decisione abbastanza importante: non iscriversi al campionato di 3' categoria e proseguire l'attività solo a livello giovanile.

Le cause furono la mancanza di fondi e la carenza di giocatori del posto con i quali le piccole società come il Braccagni tirano avanti.

Invece la maggioranza dei nostri atleti, tendono a giocare in squadre di altri paesi; chi lo fa per tentare la carriera o chi per ambizione degli stessi genitori di avere un figlio che gioca in qualche società più grande.

Il risultato è che a Braccagni sono costretti a prendere giocatori di fuori e quelli anche poco, ma vanno pagati, magari solo il rimborso del viaggio.

La squadra viene seguita di meno e di conseguenza diminuiscono gli incassi e i fondi finiscono; da qui la decisione di sospendere per un anno, per poi vedere.

Nell'estate del 1991 si forma l'attuale consiglio, con il fermo proposito di rifare la squadra con tutti i ragazzi del posto, come venti anni fa'.

Viene contattato Alessandro Pieraccini detto "Cecchino" che dopo aver militato nelle giovanili del Braccagni anni fa', ha giocato in varie squadre non solo della nostra provincia.

Il "Cecchino" torna a Braccagni col chiaro intento di insegnare tutto quello che ha imparato, nella sua lunga carriera, ai giovani locali.

Egli è l'unico che percepisce lo stipendio ma non per giocare, bensì per allenare.

Dopo un avvio un po' stentato la squadra ha cominciato ad ingranare ed a mettere insieme qualche risultato positivo. Le basi ci sono e se il paese ci vuol dare una mano...

Cosa abbastanza facile del resto, perché basta che la domenica la gente venga alla partita quando si gioca in casa; così facendo porterebbe un po' di soldi e soprattutto un bel po' di incoraggiamento. Se poi non interessa venire al campo c'è sempre la possibilità di richiedere la tessera di socio sostenitore.

Vorrei spendere qualche parola anche per i giovanissimi che si avvicinano per la prima volta al calcio e che potrebbero divenire i futuri giocatori del Braccagni e forse chissà, potrebbero far carriera in squadre più importanti.

Quindi invito i genitori a mandare i figli al campo sportivo, anche quando piove, che tanto un po' d'acqua non gli fa male; così impareranno a stare in compagnia di altri bambini e faranno un po' di sport.

Vorrei quindi concludere invitando tutti gli sportivi e non solo, a stringersi intorno alla nostra squadra di calcio; a sostenere i nostri giovani ragazzi affinchè l'U.S. Braccagni possa tornare a militare in ranghi che più  gli appartengono.

Quindi la domenica tutti al campo sportivo per un solo grido: "FORZA BRACCAGNI!".

  

Nota. Siamo agli inizi degli anni novanta:  Braccagni vuole voltare pagina. La nostra Comunità si appresta a vivere gli albori di una nuova Primavera, che porterà verso un rinnovato entusiasmo ed interesse nel campo delle attività sociali, culturali, sportive.

Tra i protagonisti di questo rinnovato risveglio troviamo Aleandro e Marco Berretti.

Il primo tornerà a prendere le redini della squadra di calcio, dopo un periodo di profonda crisi; Marco (anche lui poi entrerà nell'Unione Sportiva) sarà uno delle colonne portanti del Gruppo Tradizioni Popolari "Galli Silvestro", che grazie anche alla sua opera acquisterà nuovo impulso e vigore, diventando promotore di importanti manifestazioni.

Adesso il Braccagni è "risorto"; iniziative come il "Maggio", la "Befana", la Sentinella, continuano ad esistere, ma si sente (e tanto) la mancanza di uno come Marco.

Se dobbiamo dedicare a qualcuno questa umile pubblicazione, allora non abbiamo dubbi: è per loro, due nostri grandi amici scomparsi in maniera tragica il 4 ottobre 1994.

 

 

ESSERE BRACCAGNINO

di Pietro Pimpinelli

 

Tratto da La Sentinella del Gennaio 1998

 

Essere Braccagnino significa andare per la salita del Peruzzo con la Renault 4 del Tacco che impreca sorridendo, l'arbitro ci aspetta già da mezz'ora, ma il nostro grande Ciotti sarà intervenuto per calmarlo. Enzino ha già fatto le sue strategie con Nino a centrocampo, Michelone libero alla Baresi, Cristianino a ruttare in faccia agli attaccanti, il Massellucci in porta e tutti a correre per vincere.

Essere Braccagnino significa essere nati in un paese così tuffato nella campagna da sembrare tanti poderi insieme.

Al campo, dietro la chiesa, c'è Marcellino sulla fascia che sembra un trattore sulla linea laterale, e il grande Cacio tira le punizioni alla "Cacino" perché l'ha sempre tirate così, anche prima di Platini e Maradona.

Le discussioni al Bar Bernasconi sono ad alta voce, le gote rosse ed infiammate di Errico si oppongono con veemenza al vocione del grande Attila, sempre pronto a far casino: noi ragazzetti li osserviamo attoniti. È difficile pensare che nella vita incontreremo cose più importanti del calcio; ancora la passera è lontana e tutto il mondo ci sembra rotondo a spicchi neri.

D'inverno è freddo e Millo giù da Eraldo in cantina parla del suo cane e di uccelletti con la sicurezza di un veterano. Il fuoco scricchiola, Elisabetta, Stella, Silvia ci sorridacchiano, qualcosa si muove. Quasi, quasi, vado in culo alla Juve e al porto d'armi.

Dal Comparini il toro ci punta e di rincorsa picchia nella cancellata, bisogna stare attenti che non arrivi il Comandante. La sua famiglia è sempre stata la più importante del paese, le granocchie che infiliamo nelle borsine della Coop vengono dalle fosse dei suoi campi e poi quando giochiamo a pallone nelle ristoppie fa sempre finta di non vederci.

Il prete ci dice con la massima serietà di andare a messa, ma la chiesa è troppo alta, mette quasi paura, meglio andare a vedere di qualche luccio giù da Mario là alla Bruna.

Domenica c'è il derby Braccagni-Montepescali, tutti al campo; ancora i soldi non contano, non veniamo umiliati, c'è il Gaghe che la infilza di testa or ora tornato dal Brasile bianco, bianco (eppure là c'è il sole); dietro con Paolone e il Soldati ci fanno una sega Bettega e Altobelli. Il Brencio dice qualche stronzata in romano sulla panchina dell'IP e le sue manone grandi mi fanno compagnia alla testa.

Tutti sono al mare, Narina e cogliere i pomodori e io passo il tempo con i vecchi del paese. Alle cinque sul fresco si va a tirare qualche pallata a tennis sul muro della Pesa. C'è una finestra sola ma il Mahi ce la butta sempre. Il Rappoli, Yoghi, Nino e Michele giocano di nascosto a poker, tutti vincono, nessuno perde, ma il biondino che sta in via Cadolini ha già raggranellato per quando si sposa.

Passa il Ranzani, pianta due schiaffi a tutti e va a casa in bicicletta.

Edo Galli ha già cambiato la settantesima fidanzata e il diciottesimo lavoro.

Essere Braccagnino vuol dire essere nati qui, conoscere le famiglie storiche e capirle, sapere quali fosse sono diventate asfalto, dove erano i campi prima dei capannoni, che era il grande Oris e sapere quante ragazzotte sono state ignudate la notte della Festa della Fagiana.

Essere Braccagnino significa avere il sangue gialloverde e aver avuto nel culo almeno una puntura del vecchio dottor Nisi.

 

 

Articoli tratti dal giornale IL TIRRENO
 
Marzo 1946
Da Castiglion della Pescaia

Castiglione - Montepescali 4-0

Il punteggio stesso è sufficiente a dimostrare quale sia stato l'andamento del giuoco: un goal nel primo tempo, infatti, è stato il coronamento di un giuoco arruffato e fiacco; tre goals nel secondo tempo, invece, il corollario di una ripresa più ordinata, precisa e tecnica.

I punti sono stati segnati nel primo tempo dall'ala sinistra Ciacci e nel secondo tempo dal centro avanti Carducci con classiche rovesciate a mezza altezza.

La squadra del "Montepescali" ha tentato invano, durante i novanta minuti, di penetrare attraverso le linee avversarie onde marcare il punto della bandiera, ostacolato in maniera magistrale dal terzino rosso blu Terminali.

Buono l'arbitraggio.

 

Anno 1947

Il torneo Propaganda

Batignano - Montepescali 7-1

La giornata del 19 marzo è stata particolarmente proficua al bianco-verdi di Batignano, i quali in occasione della festività di S. Giuseppe, si sono portati in quel di Montepescali con un seguito di numerosissimi sostenitori.

La partita era particolarmente sentita dato lo spirito di campanile che esiste fra le due frazioni. E' stato un bell'incontro anche se giocato su un terreno reso pantanoso dalla pioggia caduta nella mattinata.

Il Batignano, forte in ogni reparto (anche se con le ali di riserva e prive di allenamento) ha letteralmente dominato da un capo all'altro dell'incontro, ponendo alle spalle dell'estrefatto  portiere del Montepescali ben sette palloni che hanno coronato la supremazia dei 90' di gara.

I punti per i bianco-verdi sono stati segnati 3 da Candura, 2 da Falsini, 1 da Aprili e 1 da Garomensini.

Una bella gara l'ha disputata il popolare Candura, il quale, come mezzo-destro, è un vero piacere vederlo.

Gli ospitanti hanno segnato il punto della bandiera ad opera del loro centro-avanti.

L'arbitraggio del sig. Bonucci di Grosseto è stato ottimo sotto ogni aspetto.

La squadra campione di Batignano si è schierata nella seguente formazione: Capecchi, Nebbiai, Sfondrini, Tona, Aprili, Sbardellati, Garomensini, Candura, Falsini, Ponticelli e Cappelli.

 

Come sottolinea il cronista dell'epoca, il derby con il Batignano rappresentava un incontro infuocato, particolarmente sentito dalle due tifoserie. Famoso è rimasto quello arbitrato dal sig. Mario Dalla Cesara.

L'arbitro si presentò al Campo di Braccagni (a Casa Mancini) ed i giocatori locali gli dettero un amichevole benvenuto: "Arbitro, oggi fai per bene se non per te si mette male!".

Sarà perché i batignanesi gli avevano promesso un fiasco d'olio, fatto sta che si vinceva per 1 a 0 fino a  pochi minuti dal termine quando Dalla Cesara assegnò un calcio di rigore alla squadra ospite. Apriti cielo: successe il finimondo! L'arbitro fu circondato e aggredito. Per fortuna c'era di passaggio un camion di militari delle Versegge, che lo prelevarono, sottraendolo ad una folla inferocita, e lo caricarono sul camion.

 

Maggio 1947

Istia - Montepescali Scalo 5 - 0

Assai proficua è stata per gli azzurri istiensi l'ultima partita di questo Campionato di Propaganda poiché, con tale affermazione, si sono aggiudicati il terzo posto nella classifica.

Prima della gara abbiamo assistito a un gesto molto significativo offerto dai calciatori ospiti, i quali si sono recati a deporre un mazzo di fiori alla cappella degli "Undici Martiri d'Istia".

A nostro giudizio la partita non ha bisogno di commenti in quanto il punteggio rispecchia l'andamento della gara.

 

13 Giugno 1948

Bollettino F.I.G.C.

Partita Montepescali - Ravi

Accertata la irregolare posizione di due giuocatori del Ravi partecipanti alla gara a margine si assegna partita vinta al Montepescali, col risultato conseguito sul campo: Montepescali batte Ravi 2 a 0.

Si diffidano tutte le Società partecipanti al campionato di non includere per la disputa di gare elementi che non siano in possesso dei requisiti necessari per parteciparvi, a scanso di dover poi provocare provvedimenti disciplinari da parte di chi di competenza, a carico di tali giuocatori.

Classifica:

Alberese         11 6 3 2 32 18 13

Montepescali   12 5 5 2 27 16 13

Batignano        9   6 2 1 16 5   14

Centro Rif.      11 5  2 4 23 18 12

Ribolla            10 6 1 3  30 11 13

Ravi                10 5  2 3  26 14 12

F.G Bagno        9  2  1  6  10 32 5

Aurora Massa  11  0  2 9  9   42  1

 

18 Febbraio 1949
Da Braccagni

Riunione di sportivi

L'Unione Sportiva Montepescali Scalo invita tutti i soci ad intervenire alla riunione che sarà tenuta lunedì c.m. nella sala Pieraccini per il seguente ordine del giorno:

Chiusura anno finanziario;

Elezione del nuovo consiglio direttivo;

Varie.

Si prega di non mancare.

 

18 Gennaio 1951
Cronaca di Follonica

San Pietro - Montepescali 3-1

Montepescali: Zanchi, Pieraccini, Rossi, Carnesecchi, Ortimini, Bovani, Ciacci, Peruzzi II, Ferretti, Lorini, De Sanctis.

San Pietro: Bernardoni, Gemignani, Bonamici, Bulichelli I, Cagliaro, Salvadori, Bertaccini, Baldini, Ricci I, Ricci II, Caciagli (Ranieri).

Arbitro: Conti di Follonica.

Goals: 1° t.: Ricci I al 20' e 31' (S.P); 2° t.:Bertaccini al 19' (S.P.), Ferretti al 44' (M).

 

Per la prima volta la squadra del San Pietro ha fatto la sua apparizione ufficiale sul terreno del Campo Comunale giocando una partita contro il giovane "undici" del Montepescali.

Prima di passare a trattare come sono andate le cose durante i 90' di giuoco è bene premettere che una mancanza totale di educazione, ed è penoso doverlo rilevare, è regnata ad opera degli atleti i quali accompagnavano sovente gli errori di questo o quel compagno con improperi e bestemmie degne di frequentatori delle più basse bettole. E' bene che chi ha il compito di insegnare il gioco a questi ragazzi riesca prima a far comprendere loro che il regolamento del calcio colpisce, attraverso gli arbitri, coloro che si rendono indifferenti ad ogni buona norma di educazione fino all'espulsione dal campo.

Ed ora veniamo alla partita.

Due "undici" acerbi nella quasi totalità dei propri elementi e, nonostante la giovane età dei più, ancora troppo a corto di fiato. Non hanno ancora assimilato una struttura di gioco vera e propria ed in ciascuno  è la bramosia di liberarsi della palla con calcioni dati senza convinzione e senza ponderazione. Hanno bisogno di molto lavoro, prima atletico e poi sulla palla e siccome la volontà non manca siamo certi di vederli nuovamente all'opera in un prosieguo di tempo trasformati ed educati.

Del Montepescali solo il portiere, autore di belle parate (l'unico errore quello del 3° goal subito) ed a tratti il terzino Pieraccini, si sono salvati dal marasma generale. Nulla la mediana, insufficiente la linea di punta. Nei 90' due sole azioni pericolose verso la porta di Bernardoni: al 36' della ripresa ad opera di Ciacci che a conclusione di una azione personale ha costretto il portiere avversario a salvare in corner ed al 44' l'unico punto segnato da Ferretti. Poi niente di notevole.

Del San Pietro dobbiamo registrare il lungo periodo di predominio territoriale (75' su 90'), i tre goals segnati ed altrettanti banalmente sciupati per la troppa precipitazione dei propri avanti.

Sicuro Bernardoni impegnato però maggiormente dagli allunghi di Cagliaro che dai tiri degli avversari. Dei terzini buona la prova di Bonamici affermatosi sicuro e preciso colpitore nei rimandi volanti. La mediana è deboluccia. Il solo Bulichelli I, pur a corto di allenamento, è stato quello che ha rifornito incessantemente di palloni il proprio attacco ove la vecchia volpe Ricci I (troppo individuale) e le mezze ali Baldini e Ricci II svolgono un lavoro massacrante ma troppo confuso quando si trovano in area avversaria. Un ragazzo invece che ha dei numeri per farsi strada è l'ala sinistra Ranieri che nel 2° tempo ha sostituito Caciagli.

D'altro canto sarebbe ingiusto voler pretendere grandi cose da una squadra che è agli inizi della sua formazione, ma siamo certi che il costante insegnamento dell'ex portiere Riparbelli (il generoso "Pallino") riuscirà a trasformarla in un "undici" efficiente ed ottimo.

1 goals: nel primo tempo al 20' è Bonamici che libera la propria area dal calcio d'angolo battuto da De Sanctis. La palla perviene a Bertaccini che fugge per poi crossare al centro. Ricci I se ne impossessa, supera la difesa e segna imparabilmente. Al 31'  scambio a metà campo tra Ricci I e Bulichelli I che avanza. I due con rapidi passaggi giungono in area ed il centro avanti scartato Pieraccini segna ancora nell'angolo destro. Nella ripresa al 19' terza rete del San Pietro. Fugge sull'estrema sinistra Ranieri e giunto all'altezza dell'area di rigore crossa sul centro dell'area di porta. Zanchi esce per sventare la minaccia ma non riesce a trattenere la palla che ripresa da Bertaccini viene spedita nella rete incustodita.

Al 44' la rete dell'onore degli ospiti. Contropiede e palla a De Sanctis, poi a Ferretti che batte facilmente Bernardoni.

Da notare l'espulsione al 40' di Bulichelli I e Rossi per reciproche scorrettezze.

 

Renato Benedetti

 

Partita grottesca, surreale. La nostra squadra,  "formato Brancaleone", si reca a Follonica per un rapporto di amicizia tra dirigenti. Dopo poco i minuti i giocatori, soprattutto i nostri, cominceranno ad insultarsi tra loro ad ogni minimo errore, tanto da finire sul taccuino dell'estrefatto e scandalizzato cronista.

 

2 Marzo 1951
Da Montepescali

Che cosa ne vogliamo fare dell'U.S. Montepescali Scalo?

Nel 1946 fu fondata a Montepescali Scalo l'U.S. Montepescali Scalo ed eletto un consiglio direttivo con l'intento di esplicare esclusivamente attività calcistica.

Ed infatti fu così.

Durante i primi due anni di vita della Società, furono disputati due campionati provinciali e tutto il pubblico che affluiva allora numeroso intorno al rettangolo di gioco, era entusiasta della nostra organizzazione sportiva. Poi tutto finì, o quasi. Infatti da allora l'U.S.M.S. non ebbe più un Consiglio  Direttivo che avesse pensato, se non a partecipare a campionati (che non furono più organizzati), almeno a continuare l'attività intrapresa limitandosi magari ad incontri amichevoli.

Successivamente fu evitato il ritiro del campo di gioco da parte dei proprietari sigg. Conti Venier-Grottanelli, ad opera di qualche appassionato che limitatamente coadiuvato dagli stessi giocatori, prese le redini e la suddetta U.S. dette ancora cenni di esistenza.

Oggi siamo nelle stesse condizioni e benchè in questi ultimi anni siano state disputate diverse partite, non si nota interessamento neppure da parte dei soci fondatori.

Le prove più chiare sono: lo scarso pubblico agli incontri e la mancata assemblea generale indetta tre volte ed altrettante fallita.

A questo punto, considerato impossibile continuare di questo tono, è lecito domandarci: Che cosa ne vogliamo fare dell'U.S. Montepescali Scalo? Vogliamo che esista ancora, oppure no?

E' necessario ora che ognuno interroghi se stesso e si faccia avanti a proporre i suoi punti di vista.

Questo, tutti i soci, vecchi e nuovi, e tutti gli sportivi possono farlo attraverso l'assemblea generale che, ancora una volta, è indetta per sabato 3 marzo alle ore 20 in prima e alle ore 21 in seconda convocazione, nella sala Pieraccini. Secondo il parere di tutti e magari attraverso votazione, si può regolare la posizione dell'U.S.M.S. come segue:

1) eleggere, se c'è il favore della maggioranza, un consiglio direttivo che riporti l'U.S.M.S. ad una pur modesta attività (modesta per le scarse possibilità finanziarie) in modo che i giovani giocatori locali non siano abbandonati molto più se si pensa che il fine più nobile dello sport è quello di educare gli animi;

2) sciogliere l'U.S.M.S. come conseguenza logica di una eventuale decisione in tal senso.

A questo punto non resta che auspicare favorevolmente per il primo punto.

Avvertiamo intanto che domenica 4 marzo la squadra canarina ospiterà la forte compagine del S. Pietro (Follonica).

Preghiamo quindi di intervenire.

 

Vannini Guido