IL CONVEGNO
Intervento di Cinzia Tacconi (Assessore alla Cultura Provincia di
Grosseto)
E’ davvero un piacere per me partecipare a questa iniziativa e alla
presentazione di questo libro, anche perché un ragazzo così giovane
che si appassiona alla tradizione popolare della Maremma, una
tradizione storica che ci portiamo dietro da tanti anni, sicuramente
non è così semplice, soprattutto davvero particolare e importante il
fatto che qui ci sia un Gruppo così nutrito che segue questa
tradizione e che la continua a portare avanti, che cura le nostre
radici.
L’improvvisazione in versi e l’ottava rima in particolare è un segno
distintivo della nostra storia e le iniziative come quella di oggi
servono proprio a mantenere viva questa forma di arte importante;
perché se da un lato si cerca di tenere fede alla memoria, al nostro
passato, che è fatto anche di momenti di festa e penso a quando si
va a cantare il “maggio”, alle feste popolari, dall’altro si cerca
di veicolare questa tradizione nel mondo presente con un’opportunità
di coinvolgimento verso le nuove generazioni, anche usando e
utilizzando quelle nuove forme di linguaggio che la società
contemporanea in qualche modo non solo ci offre, ma ci impone anche
di usare.
In tante occasioni ho avuto modo di dire che non bisogna temere la
contaminazione tra le diversità, fra i diversi generi e specialmente
come in questo caso si è forti della propria storia e della propria
tradizione culturale.
A sostenere questa tesi ho trovato, guardando in internet, una
quartina di Vasco Cai di Bientina che già nel primo novecento
comprendeva e giustificava questa trasformazione della cultura.
Leggo questi pochi versi e mi scuserete perché non so recitare:
“Abbia pure la sua trasformazione/come la vuole la moderna usanza/ma
se si definisce ottava rima/ha sempre la sua forma come prima”.
Qualche sera fa ho avuto modo al Teatro degli Industri di
partecipare ed essere presente ad una iniziativa che è stata
organizzata da Teletirreno, alla serata finale di una serie di
trasmissioni che hanno presentato tutti gruppi amatoriali. A questa
serata era presente anche un gruppo di cui fa parte Enrico Rustici;
hanno fatto la loro interpretazione insieme alla sua sorella ed a un
altro componente del gruppo ed è stato davvero piacevole vedere come
si sono contrastati in ottava rima.
Rispetto all’inequivocabile segno dei tempi, ci conforta invece
sapere che anche i più giovani non intendono rinunciare ad un
passato antico e recente di conoscenza e autenticità.
Trovo positiva l’apertura al confronto, alla contaminazione con
altri generi come il rap o il talking, considerando il fatto che
anche in Italia è un fenomeno che si è imposto in maniera
interessante, pur mutando modi ed espressioni estere, si è ben
inserito nei modi e nelle espressioni culturali nostre, nazionali,
oltre che estendersi verso altro forme di arte; pensando alla musica
mi viene in mente Jovanotti, ma anche pensando ad altre forme di
arte mi vengono in mente i gruppi che fanno i graffiti
metropolitani. Quindi dobbiamo confidare nei giovani se vogliamo che
questa forma di arte continui e venga tramandata nel tempo, per
questo ritengo prezioso questo libro, il libro di Enrico Rustici “La
poesia si canta, la poesia si scrive”.
Non l’ho ancora letto tutto (l’ho avuto recentemente) ma ho letto
alcune poesie e devo dire quella che mi ha colpito in particolare è
il contrasto tra Rustici e Ciolli tra “Scuola pubblica e la scuola
privata”. E questo è un esempio di come oggi come allora l’ottava
rima riesca perfettamente a calarsi nella realtà contemporanea, in
quella che è la nostra vita quotidiana, in quelli che sono anche i
nostri problemi. Scorrendo il testo di questo “contrasto”, io facevo
tifo per Rustici, per la scuola pubblica, soprattutto perché essendo
anche lui uno studente universitario, con quella riforma ci dovrà
fare i conti; gli auguro che diventi presto medico, ma spero anche
che continui a preservare la sua arte e a divulgarla il più
possibile. Grazie.
In questa occasione, mi perdonerete ma vorrei salutarvi con un
piccolo dono, confidando anche nella clemenza di chi non voglia
considerarmi presuntuosa, perché vuol essere semplicemente un
omaggio a questa iniziativa importante. Non è proprio improvvisata,
è una cosa che ho scritto al computer e naturalmente non canterò, ma
mi limiterò a leggere e, come dicevo prima, probabilmente non la
leggerò nemmeno bene. Provo una piccola cosa in ottava rima:
Oggi Braccagni invita l’Assessore
Su un argomento molto conosciuto
Del poeta quando è improvvisatore
Per questo volentieri c’è venuto
D’ottava rima sono estimatore
Di chi a cantare non vol nessun aiuto
Giusto un saluto a queste belle valli
E al gruppo popolare Silvestro Galli.
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